E’ Il 1945 quando finisce la seconda guerra mondiale e inizia una nuova vita per i francesi ed è proprio in questo contesto che nasce la canzone più famosa in lingua francese: La Vie en Rose, da sempre contraddistinta dal magnifico timbro vocale di Edith Piaf.
Cantante dalla tonalità preziosa e dalla vita travagliata, fatta di arte, genialità e amore. Nasce a Parigi nel 1915 e passa un’infanzia difficile, caratterizzata dalla povertà ma anche da una grande passione per l’arte. A soli 8 anni infatti, muove i primi passi come cantante insieme al padre, per poi debuttare a 20 anni in un cabaret vicino agli Champs Elysées. La sua voce camaleontica, con molteplici sfumature, dalle più roche e graffianti a dolci armonie femminili. Viene così chiamata Passerotto a causa della sua magrezza. Ci lascia Il 10 ottobre 1963, consacrandosi come monumento nazionale, per aver portato la musica francese nel mondo.
A partire dal 1936, quando incide il suo primo disco Les Mômes de la cloche, la sua vita sarà caratterizzata da un grande fermento creativo e artistico. Accompagnata dall’impresario Louis Barrier, suo grande amore, inizia a frequentare i caffè letterari, conoscendo personalità come Dalì, Picasso, Mondrian, Matisse.
La sua musica diventa voce dell’inquietudine tipica di quegli anni. Inquietudine proposta da intellettuali come Rive Gauche, come Juliette Greco, Camus, Queneau, Boris Vian, Vadim.
Ma come ho accennato in apertura il suo maggior successo è legato a La Vie en Rose, capolavoro di grande ottimismo e speranza, che canta la forza di tornare a vivere dopo gli anni terribili della guerra. Un brano unico, diventato un vero e proprio manifesto della Francia negli anni quaranta e cinquanta. Questo brano è stato poi riproposto nel corso della storia attraverso numerose interpretazioni, non solo musicali. La frase “Vivere una vita in rosa’’ è, ancora oggi, un’espressione attuale del nostro tempo, volta a vedere l’aspetto positivo della vita anche nei momenti di difficoltà.
01/02/2021
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