Il Giappone, rimbalzato agli onori della cronaca per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, è un Paese ricco di tradizioni ,oltre che aver la fama di essere tra le nazioni più all’avanguardia in assoluto, e avere un sistema perfetto come un orologio svizzero.
Tra le tantissime cose che rendono il Giappone estremamente affascinante, vi è l’antica ‘Cerimonia del tè’, il ‘Cha no yu’, che tradotto in italiano significa “acqua calda per il tè”. Per il popolo nipponico, bere la bevanda che trae le sue origini dalla Cina, e che consiste in un infuso fatto con foglie della ‘Camelia sinesis’, è un vero rito spirituale e sociale.
Il ‘Chado o Sado’, altri nomi con cui è conosciuta la tradizione, si svolge in maniera totalmente differente da come siamo abituati in Occidente, dove solitamente si prende una bustina e la si immerge per qualche minuto in acqua bollente, per poi sorseggiarla tendenzialmente calda. In Inghilterra, famosa è ‘l’ora del tè’, che solitamente coincide con metà pomeriggio, tra le 16 e le 17, ma è ben lontana dall’importanza che i nipponici attribuiscono alla loro usanza.
In Giappone, da secoli esistono i ‘maestri del tè’, le abitazioni vengono realizzate dedicando al rito una stanza, ed esiste un preciso codice di comportamento: “gesti da compiere e utensili specifici da utilizzare”. La ‘Cerimonia del tè’ è “un’arte come la pittura, la poesia e la calligrafia, e serve a raggiungere la calma totale e la consapevolezza interiore.”
23/08/2021
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