L’opera dei Pupi siciliani è una caratteristica opera teatrale siciliana. Un tipo di teatro popolare che generalmente era destinato ad un pubblico di ceto medio-basso che attraverso i “pupi”, marionette costruite dall’abile atigianato siciliano, ha raccontato per generazioni le gesta dei Paladini di Francia e dell’Orlando Furioso. Non vi è assoluta certezza circa le sue origini, la data non è certa, perché è una tradizione orale che si tramanda di padre in figlio, e sulla quale ad oggi si possono fare diverse ipotesi
Infatti possiamo affermare che in Sicilia all’ inizio le gesta dei palladini di Francia venivano raccontate nelle piazze dai cantastorie, che si esibivano muniti di spada a volte accompagnati anche con una chitarra e cartelli e a volte si raccontavano anche storie di cronaca,. Solo in un periodo successivo sono apparse le marionette, i pupi, manovrate da fili, che mettevano in scena delle storie recitate.
E’ probabile che le marionette abbiano un’origine spagnola, poiché possiamo trovare in un capitolo del Don Chisciotte, riferimento ad un teatro dove dei pupi di legno mettono in scena una lotta con le spade. A seguito della dominazione spagnola, questa tradizione sarebbe giunta fino a noi.
E’ nell’Ottocento invece che questa forma di teatro diviene popolare tanto che in ogni quartiere c’era un piccolo teatrino e tutte le sere c’era uno spettacolo in cui si parlava di combattimenti e quindi di scene anche cruenti, che era destinato solo ad un pubblico maschile. Periodicamente venivano rappresentate anche opere con scene di vita quotidiana, e solo in questo caso erano ammesse anche le donne.
Con l’arrivo della televisione si cominciò ad abbandonare questa forma d’arte tradizionale preferendo altri tipi di intrattenimento
Nel 1965 Antonio Pasqualino, con l’ausilio di gruppo di intellettuali, fonda L’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari e insieme alla moglie raccoglie testi di scena, pupi, teatrini ed arredi, salvandoli dalla distruzione. Crea una rassegna di opera dei pupi, invitando diverse compagnie, provenienti da tutto il mondo, ad esibirsi.
E’ grazie alla raccolta di materiale di questo appassionato professore che nel 1975 nasce il Museo delle marionette Antonio Pasqualino. Negli anni ’80 il festival viene chiamato Festival di Morgana e giunge fino ai giorni nostri. Il museo attualmente custodisce oltre 5.000 pezzi
All’interno del museo possiamo trovare anche altre opere che sono state dichiarate dall’UNESCO Capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’umanità: oltre all’Opera dei Pupi siciliani troviamo il Ningyo Johruri Bunraku giapponese, il Wayang Kulit indonesiano, lo Sbek Thom cambogiano, il Namsadang Nori – Kkoktu-gaksi Norum coreano, il Karagöz turco e le Rukada Natya dello Sri Lanka.
Ma non mancano di certo nella collezione anche marionette napoletane, marionette della tradizione italiana, le marionette danzanti sull’acqua Mua roi nuoc del Vietnam ed opere d’arte contemporanea realizzate per tre spettacoli che tra gli anni Ottanta e Novanta furono prodotti dal Museo internazionale delle marionette.
04/02/2022
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