Uno dei libri per l’infanzia, forse il più conosciuto al mondo, “Le avventure di Pinocchio”, tradotto in oltre 260 lingue, in questi giorni è stato pubblicato anche in ‘lingua badiana’. Questa, altro non è, che l’idioma di Badia Prataglia, una piccola enclave del Comune di Poppi, in provincia di Arezzo.
Se per tanti, il ‘badiano’ è solo un dialetto, dai suoi abitanti è considerato una vera e propria lingua. Per questo motivo, nel 1981, il maestro Mirio Marri decise di riscrivere per i suoi alunni, il capolavoro di Carlo Collodi in ‘badiano’.
L’insegnante, profondamente legato ad un suo ex scolaro Valter Tacconi, volle consegnargli la sua creazione. Purtroppo, solo l’anno dopo, Mirio Marri morì e per anni l’ex alunno, conservò la bozza in suo ricordo, fino a quando un giorno, ne parlò con Gianfranco Bronchi. Questi, ritenendo che la traduzione di Pinocchio in badiano, potesse sia valorizzare la lingua del luogo che essere un modo per tramandarla alle future generazioni, decise assieme a Barbara Maccari e ad Armando Tacconi, di realizzarne un libro.
Per enfatizzare ancora di più il lavoro del maestro, è stato chiesto ai bambini della scuola primaria, di disegnare le immagini che sono ora contenute nel libro “e te chi ttu se’? I’ so’ Pinocchio.” La copertina è stata scelta riportando una scultura dell’artista badiano, Armando Tacconi. Il libro, edito da AGC Edizioni, uscirà presto nelle cartolibrerie. I ricavati della vendita verranno utilizzati per migliorare l’area verde del proprio paese.
28/04/2021
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